Fa discutere il caso Almasri, il generale libico inizialmente arrestato e poi liberato dall’Italia. Cpi e opposizioni all’attacco del Governo.
Sono ore incandescenti a livello internazionale con il Governo italiano protagonista di una vicenda ancora tutta da chiarire. La Corte Penale Internazionale (Cpi), così come le opposizioni, ha chiesto spiegazioni all’Italia sul caso Almasri, comandante libico della polizia giudiziaria ricercato per crimini contro l’umanità. L’uomo era stato arrestato a Torino ma subito rilasciato. Nessun commento, per ora, da parte del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Caso Almasri: scarcerato il generale libico
Clima tesissimo a livello internazionale per l’Italia e in generale il Governo dopo il caso Almasri. La Corte Penale Internazionale, infatti, ha chiesto spiegazioni sulla vicenda legata al comandante libico della polizia giudiziaria ricercato per crimini contro l’umanità. Almasri era stato arrestato a Torino ma poi rilasciato poche ore dopo.
L’uomo, come detto, era stato espulso dal nostro Paese a bordo di un aereo in dotazione alla presidenza del Consiglio, che lo ha immediatamente riportato a Tripoli.
Dietro la scarcerazione ci sarebbe stato un problema procedurale. Prima di effettuare il fermo, la questura di Torino avrebbe dovuto informare il ministero della Giustizia dandogli il tempo di convalidare la richiesta. Questo sarebbe avvenuto in ritardo, solo lunedì 20 gennaio, cosa che non avrebbe dato modo appunto di convalidare la richiesta.
La richiesta di spiegazioni dalla Cpi
La vicenda ha generato grande scalpore mediatico con l’intervento della Corte Penale Internazionale che ha fatto richiesta di spiegazioni al Governo italiano. “Osama Almasri Njeem è stato localizzato a Torino, nelle prime ore di domenica 19 gennaio 2025 ed è stato arrestato con successo dalle autorità italiane. Il sospettato è stato trattenuto in custodia in attesa del completamento delle procedure nazionali richieste relative al suo arresto e alla sua consegna alla Corte”, si legge in una nota della Cpi.
“[…] Il 21 gennaio 2025, senza preavviso o consultazione con la Corte, il signor Osama Almasri Njeem sarebbe stato rilasciato dalla custodia e riportato in Libia. La Corte sta cercando, e deve ancora ottenere, una verifica dalle autorità sui passi presumibilmente intrapresi. La Corte ricorda il dovere di tutti gli Stati Parti di cooperare pienamente con la Corte nelle sue indagini e nei suoi procedimenti penali in materia di reati”.
Le opposizioni contro il Governo
La vicenda legara al caso Almasri ha generato grande movimentazione anche da parte delle opposizioni al Governo. Elly Schlein, per esempio, ha commentato: “Meloni dichiarava guerra a trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, ne avevano arrestato uno e lo hanno riaccompagnato a casa. Una vicenda molto opaca”.
Durissimo anche l’intervento di Matteo Renzi: “Almasri è un pericoloso criminale e voi non gli date la caccia, anzi lo portate a casa con un aereo dei Servizi. Sono solo io a dire che siete ammattiti?”, le sue parole.
Anche dal Movimento 5 Stelle durissime parole verso la Meloni: “L’unico rimpatrio fatto dal governo Meloni è stato per riportare a casa un criminale e calpestare il diritto internazionale. Non è accettabile”, il commento riportato dall’Ansa di Riccardo Ricciardi.
“Al ministro (Nordio ndr) consigliamo di non diventare la foglia di fico delle responsabilità politiche sul caso di questa scarcerazione. Perché quello che è avvenuto nelle ultime ore è un blitz politico che ha riportato con un volo dello stato italiano una persona accusata dalla corte penale internazionale di gravissimi reati. Non bastano le spiegazioni che sono arrivate: Nordio e il governo italiano dimostrino che siamo uno stato forte e non uno stato ricattabile”, sono state, invece, le parole di Riccardo Magi di +Europa in Aula.
Intanto nelle prossime ore, il ministro Piantedosi farà un’informativa parlamentare sul caso del rilascio del comandante libico.